Donna di 60 aa in benessere, non fumatrice, due gravidanze con parto naturale; non assunzione di farmaci in cronico; nel 2018 episodio di tiroidite subacuta, durata diversi mesi. A febbraio 2020 prende appuntamento per un controllo dell’addome superiore per un dolore all’ipocondrio dx, migliorato con antibiotico terapia (ceftriaxone 1gr per 6 giorni) e paracetamolo. All’esame ecografico non si individuano patologie del sistema bilio escretore, con coledoco sottile di calibro massimo 3mm e colecisti regolarmente alitiasica a pareti non ispessite; presenti due microcisti epatiche. Lo studio della vescica con regolare sonda Convex mostra la presenza di una sottile estroflessione di parete del bassofondo sx, di spessore massimo 1.5mm, di forma ovalare, che non cambia posizione in base al decubito della paziente; lo studio con sonda lineare ad alta frequenza conferma la presenza di questa minima estroflessione solida di parete. Pongo diagnosi differenziale tra piccolo calcolo vescicale adeso alla parete (non presente comunque cono d’ombra posteriore) e micro papilloma vescicale. Consiglio pertanto esecuzione di cistoscopia diagnostica.
Il mese successivo la paziente esegue cistoscopia in narcosi con biopsia presso Casa di Cura Villa Donatello S.p.A., dove si conferma la presenza della micro formazione solida del fondo vescicale; viene asportato un frustolo bianco-grigio di cm 0.2x0.2, incluso in toto nell’asportazione.
La diagnosi istologica estemporanea e’ di neoplasia papillare a basso potenziale di malignita’ (se. WHO ISUP 2016). La paziente non ha dovuto eseguire nessun tipo di trattamento chemio o radioterapico ed esegue un follow up ecografico semestrale associato all’esame citologico urinario.